Fare o non fare? Come fare?

Dunque, la questione è annosa. Il problema principale sono i tempi, ristretti dall'accavallamento di diversi progetti (peresson, gatti, progettolibro). Anche l'organizzazione non è delle più semplici.

Ma.

Si può fare, penso. Basta che ci sia la volontà di tutti (o della maggioranza) di impegnarsi un minimo sindacale e soprattutto un po' di flessibilità. D'accordo, non dovrei essere io a propormi paladino della flessibilità, ma tanto fa, sono il marigonda della situazione e faccio quel cacchio che mi pare. Perciò siate flessibili e perspicui. E discutiamo con onestà. O magari saltiamo la discussione e ognuno si metta in moto per conto proprio, magari creando domande, proponendo punti da elaborare o partecipando con le proprie riflessioni (mi raccomando la forma e la pregnanza. meglio scrivere poco ma bene, no?).

a voi.

io intanto copincollo la discussione che ho letto su dropbox.

DOMANDA: ma chi si occupa poi materialmente di redigere l’articolo? E’ inutile lavorarci sopra se poi nessuno si vuole prendere l’impegno
Inoltre penso che dovremmo avvertire la Rosci che il progetto è stato modificato e mandarle un nuovo prospetto.
Vivi
Ciao Viviana,
capisco la tua preoccupazione e la condivido.
Io proporrei di lavorare a piccoli gruppi di volenterosi e di dividere l’articolo in pezzetti da assegnare a ciascuno di questi microgruppi. Potremmo (ma poi mi direte che ne pensate) affidare a 2 persone il cappello introduttivo; 1/2 possono tirare fuori dal forum le domande, scovando nelle micro discussioni spunti interessanti, se possibile (in maniera da dare un taglio personale (NOI) alle interviste); 1 segue l’intervista all’insegnante; 1 segue l’intervista a Zanette; 2 persone scrivono le conclusioni. Tutti partecipano al blog (microgruppi anche su ogni punto, così ognuno deve pensare a una cosa sola).
La mia è una proposta. Ma mi pare che in questo modo più o meno tutti facciano qualcosa e che nessuno si ammazzi di lavoro.
Dite voi.
Irene

Sono Max,
il mio dubbio sulla proposta di Irene riguarda la coerenza interna del testo. Temo che troppe mani possano creare qualcosa di disomogeneo. Se però sono il solo a avere questa perplessità allora vada per l’idea di Irene. Ad ogni modo non è che al momento ci si la fila per redigere l’articolo.
Concordo sull’avvertire la Rosci.
Fine intervento. Amen.

Tutte idee sagge! Io concordo nell’avvertire la Rosci. Si potrebbe mandare una mail domani pomeriggio, previa lettura collettiva. Credo che dovrebbe scrivere la mail chi ha più chiaro lo sviluppo del progetto. Ma il blog/forum quando parte?? Valeria

Per Massimo:
anche io penso che ci sia il pericolo di un testo poco omogeneo, ma se ci teniamo su uno standard medio-alto (senza lanciarci in cose troppo complesse) e poi ci troviamo tutti e facciamo una lettura collettiva (ena-style) con editing collettivo (e poi dicono che i comunisti sono scomparsi), possiamo farcela. Oppure nominiamo un collegio dei revisori (il direttorio), che si accolla l’editing finale. Che ne dite?

Max: Vada per il collegio di revisori
Ma secondo me è una cazzata preoccuparsi della scrittura quando non si sa cosa scriverci. Per me non ci sono problemi se una persona stende le cose e poi le si corregge insieme, solo vorrei capire cosa scrivere e come dividersi per bene i compiti. (maria)
Ele: sono d’accordo per il direttorio di revisori, chi fa quello non scrive e viceversa. Mi propongo come volontaria per l’editing finale, o anche per occuparmi dell’intervista al professore, visto che ero una delle più entusiaste dell’idea. Let me know

Allora bimbetti,
io ho inviato la mail alla Rosci.
La potete leggere tutti sul dropbox.
A me pare che nonostante il casino generale qualcosa sia venuto fuori e così le ho scritto a che punto eravamo, senza scendere nello specifico delle modalità con cui realizzare il progetto.
Io un'idea in merito ce l'ho e l'ho scritta qui sopra.
Sarei contenta di sentire altre proposte e vedere un po' meno facce incazzate. Perchè alla fine abbiamo deciso tutti insieme di buttarci in questo progetto e abbiamo fatto una votazione democratica per stabilire il contenuto dell'articolo. Quindi, dal momento che stiamo su questa barca...almeno cerchiamo di divertirci e speronare Briatore.
Io, se il modo che propongo vi va bene, sarei per assegnare i compiti nei prossimi giorni. Sarei anche, per chi non se la sente di impegnarsi troppo, di dirlo subito. Non c'è problema. Non la fa.
L'importante è che si partecipi tutti al forum. Mi sembra che non sia una cosa impegnativa quest'ultima se ci dividiamo a microgruppi per ogni punto.
Domani (ma a che serve questo post allora?) si vede COME fare il lavoro, allora?
Un bacio ad ognuno e uno per la pentola.

io appoggio la proposta e mi propongo per seguire gli interventi sul forum, unirli e presentarli in forma approssimativa a chi si occuperà della stesura della parte centrale.

sarò breve, causa poca connessione a disposizione, come molti di voi ben sapranno.

Dovreste sapere che le pagine a nostra disposizione si sono ridotte draasticamente. se non sbaglio non più di 4-5 cartelle.

Questo cambia un pò di cose?
Secondo me alcune si.
Per esempio, una su tutte (e anche l'unica che posterò per ora): riduzione interviste agli insegnanti.

Proponete, cassate, concordate, amate.

come mio solito, sarò senza peli sulla lingua.
io voto per cassare l'articolo, considerando il lavoro che ci hanno rifilato per la mostra. rischiamo di farci un culo così e perdere un sacco di tempo per la preparazione di un articolo di 4 (QUATTRO!) cartelle.
poi se credete che sia meglio continuare, nulla vi vieta di farlo. vi dico solo che io - già così come siamo messi ora - non riesco a star dietro alla mia vita (ma quale?)e ai miei lavori di traduzione.
attendo la vostra opinione al riguardo. magari senza tirarmi spranghe sul cranio.

Allora carissimi,
io direi di darci un appuntamento. Ma uno vero. Di vederci e parlare di questa cosa.

4 o 5 cartelle, per quanto mi riguarda, sono pochissime.
Io credo che questa limitazione non possa che avere conseguenze sul contenuto. Sarei più drastica di Alberto. Io taglierei tutte le interviste agli insegnanti e mi concentrerei, se necessario, su una sola.
A meno che non si voglia far sentire soltanto la voce NOI nell'articolo.
Comunque quello che propongo io è di vedersi una volta e discuterne.
Pacatamente. Serenamente. Assertivamente.
Che ne dite?