RAPPORTO EDITORIA INSEGNANTI relativamente alla nuova legge GELMINI (cfr. il numero della legge per il digitale sulle slide della Rosci)
5 partecipanti
1. Rapporto EDITORIA/INSEGNANTI
stressandsheepy- Messaggi : 9
Data di iscrizione : 20.05.09
- Messaggio n°1
1. Rapporto EDITORIA/INSEGNANTI
valeria- Messaggi : 3
Data di iscrizione : 21.05.09
- Messaggio n°2
alla fine ce l''''ho fatta
mi scuso per il ritardo ma ho avuto problemi...vado al sodo.
Quello che più mi inquieta e che non mi è chiao riguarda l'editoria scolastica per le scuole elementari. Davvero i bambini dovranno utilizzare libri digitale per imparare? non mi pare che la legge specifichi questo punto. cosa ne pensano gli editori? e gli insegnanti a riguardo?
e inoltre, cosa prevede di fare la legge per tutelare il diritto d'autore?
Quello che più mi inquieta e che non mi è chiao riguarda l'editoria scolastica per le scuole elementari. Davvero i bambini dovranno utilizzare libri digitale per imparare? non mi pare che la legge specifichi questo punto. cosa ne pensano gli editori? e gli insegnanti a riguardo?
e inoltre, cosa prevede di fare la legge per tutelare il diritto d'autore?
Irenella- Messaggi : 8
Data di iscrizione : 20.05.09
- Messaggio n°3
Re: 1. Rapporto EDITORIA/INSEGNANTI
La legge prevede che il collegio docenti adotti "preferibilmente" libri di testo digitali o in forma mista.
Questo pone l'editore in una situazione molto delicata, a mio avviso. Le case editrici si trovano ora a intraprendere la via del digitale "per legge" proponendo però i loro prodotti ad una realtà che ancora non è attrezzata per riceverli (strutture carenti,livello di competenza teconologica dei docenti troppo diversificato, studenti senza propri strumenti per poter utilizzare i nuovi testi).
Le legge secondo me è contradditoria poichè chiede ai privati innovazione senza prevedere analoghi processi nelle strutture pubbliche. Il percorso per introdurre il digitale e le competenze informatiche nella scuola (e nella società) italiana deve essere più oganico e strutturale.
Il testo ha inoltre messo in evidenza la mancanza di dialogo tra gli insegnanti e gli editori, che non hanno unito le forze durante le recenti proteste studentesche per discutere con il ministro il problema del libro misto.
Il diritto d'autore è un falso problema: finchè il libro sarà misto, la parte digitale non potrà che essere connessa a quella cartacea e scaricarla illegalmente dalla rete non avrà senso; quando il libro sarà completamente digitale (quando? lo sarà?), si prevederanno forme di controllo e io credo che la stessa scuola possa avere un ruolo importante in questo, nell'educare alla legalità anche "informatica".
Questo pone l'editore in una situazione molto delicata, a mio avviso. Le case editrici si trovano ora a intraprendere la via del digitale "per legge" proponendo però i loro prodotti ad una realtà che ancora non è attrezzata per riceverli (strutture carenti,livello di competenza teconologica dei docenti troppo diversificato, studenti senza propri strumenti per poter utilizzare i nuovi testi).
Le legge secondo me è contradditoria poichè chiede ai privati innovazione senza prevedere analoghi processi nelle strutture pubbliche. Il percorso per introdurre il digitale e le competenze informatiche nella scuola (e nella società) italiana deve essere più oganico e strutturale.
Il testo ha inoltre messo in evidenza la mancanza di dialogo tra gli insegnanti e gli editori, che non hanno unito le forze durante le recenti proteste studentesche per discutere con il ministro il problema del libro misto.
Il diritto d'autore è un falso problema: finchè il libro sarà misto, la parte digitale non potrà che essere connessa a quella cartacea e scaricarla illegalmente dalla rete non avrà senso; quando il libro sarà completamente digitale (quando? lo sarà?), si prevederanno forme di controllo e io credo che la stessa scuola possa avere un ruolo importante in questo, nell'educare alla legalità anche "informatica".
didith- Messaggi : 3
Data di iscrizione : 22.05.09
- Messaggio n°4
Re: 1. Rapporto EDITORIA/INSEGNANTI
penso che il problema dell'incomunicabilità tra editori e insegnanti vada ben oltre l'intervento del Ministro...la sensazione è che entrambe le parti scarichino semplicemente le responsabilità gli uni sugli altri, giocando anche sul fatto che la Scuola (e intendo l'Istituzione) non ha mai seriamente lavorato per definire degli standard comuni di contenuto e approfondimento, come diceva tra l'altro Zanette (se non mi sbaglio). non sarebbe questo che dovrebbero chiedere a gran voce, INSIEME, insegnanti ed editori?
Irenella- Messaggi : 8
Data di iscrizione : 20.05.09
- Messaggio n°5
Re: 1. Rapporto EDITORIA/INSEGNANTI
Quello che scriverò non c'entra nulla con il nostro lavoro che non è sui contenuti dei libri, è una risposta spassionata.
Gli insegnanti e gli editori non hanno alcun potere nella definizione dei contenuti, perchè ci pensa sempre il ministero. E ad ogni nuovo governo qualcosa cambia: in Italia nel campo dell'istruzione non c'è mai stata una politica di lungo corso, infatti.
Non credo che mai gli editori e gli insegnanti si uniranno nella richiesta di programmi/contenuti definitivi, poichè gli editori hanno un certo interesse nel cambiamento dei programmi (spauracchio mercato dell'usato); dall'altra gli insegnanti hanno ognuno la propria visione delle cose (la mia insegnante di filosofia non nominò mai neanche una volta Marx, come se non fosse mai esistito).
Io intendevo dire che su un punto come questo, sul digitale nei libri di testo, forse avrebbero avuto buon gioco ad unirsi, tanto più che l'AIE non rappresenta gli editori di scolastica e non riceve ascolto dal ministero. Mentre l'onda, era una buona onda e gli editori potevano forse calvacarla.
Gli insegnanti e gli editori non hanno alcun potere nella definizione dei contenuti, perchè ci pensa sempre il ministero. E ad ogni nuovo governo qualcosa cambia: in Italia nel campo dell'istruzione non c'è mai stata una politica di lungo corso, infatti.
Non credo che mai gli editori e gli insegnanti si uniranno nella richiesta di programmi/contenuti definitivi, poichè gli editori hanno un certo interesse nel cambiamento dei programmi (spauracchio mercato dell'usato); dall'altra gli insegnanti hanno ognuno la propria visione delle cose (la mia insegnante di filosofia non nominò mai neanche una volta Marx, come se non fosse mai esistito).
Io intendevo dire che su un punto come questo, sul digitale nei libri di testo, forse avrebbero avuto buon gioco ad unirsi, tanto più che l'AIE non rappresenta gli editori di scolastica e non riceve ascolto dal ministero. Mentre l'onda, era una buona onda e gli editori potevano forse calvacarla.
marta- Messaggi : 4
Data di iscrizione : 23.05.09
- Messaggio n°6
Re: 1. Rapporto EDITORIA/INSEGNANTI
Mi chiedo se la domanda, così posta, abbia un senso. Mi spiego: cosa cambia per l'editore con la legge Gelmini e la questione libri misti è chiaro. Per quanto riguarda gli insegnanti credo che come al solito ci sarà una casistica quasi infinita. I reazionari - avanti con gli anni o poco inclini all'utilizzo della tecnologia - lavoreranno solo con la sezione cartacea, lasciando il cd-rom o il sito a eventuale iniziativa degli studenti. Gli insegnanti più preparati cercheranno di comprendere nella didattica anche i materiali digitali, di qualunque natura essi siano. Alcuni ci riusciranno, sostenuti da una scuola con le tecnologie adatte, e altri rinunceranno loro malgrado. Ma in nessun caso credo che si porranno il problema di doversi in qualche modo relazionare diversamente con gli editori. E gli editori non cambieranno ili modo che hanno di interagire con gli insegnanti. Si contenderanno le adozioni con criteri diversi da prima, forse. In sintesi: rapporto insegnanti/editori sulla riforma Gelmini, nessuno. Come prima.
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